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Notte su Pandemonia - terzo estratto

"Notte su Pandemonia", by Bloodwitch Luz Oscuria
"Notte su Pandemonia", by Bloodwitch Luz Oscuria

Questo è il terzo estratto dal mio romanzo, "Notte su Pandemonia", nella sua versione tradotta da Luigi Ambrosio.

Anomalie e Bloodwitch passarono una notte intera a cacciare il mortale insieme. Bloodwitch non aveva alcuna fame quando aveva intrapreso di rientrare a casa sua dopo la sua serata al Phoenix. Ma il sangue della sua stessa guardia sulla sua daga aveva risvegliato il suo appetito. Aveva mantenuto un gusto rancido nella bocca dopo la pulitura della sua lama.
 
In effetti, il sangue di troll non era il suo preferito, e la guardia ne era appunto uno. A scegliere, avrebbe preferito che fosse stata una guardia elfica a fare l’errore di colpire il suo ospite, il loro sangue erano ben più appetitoso di quello dei troll.

Si diede il privilegio di essere la prima a sostentarsi quella notte lì. Si trattava di una giovane donna che Anomalie aveva catturato prima di offrirla con grazia a quella che l’aveva ridato la sua libertà. Quando i denti di Bloodwitch lasciarono il collo della vittima, il corpo inerte non conteneva più neanche una goccia di sangue. Bloodwitch l’aveva integralmente svuotata, apprezzando in particolar modo il momento quando la giovane donna spirò per l’ultima volta. I due vampiri si sentivano invincibili, cacciando le loro prede in ogni maniera possibile e immaginabile, moltiplicando le originalità.

Il momento più divertente per Bloodwitch fu quello dove quell’uomo molto anziano credette che finalmente avesse l’occasione di mettere una donzella nel suo letto, ciò che non gli era capitato da almeno vent’anni. Si era disilluso molto in fretta, dal momento che Bloodwitch aveva iniziato a graffiargli il torace così profondamente che il sangue era sgorgato abbondantemente da ognuna delle sue ferite.

L’uomo aveva respinto la sua assalitrice con tutta la forza di cui disponeva, piuttosto sommaria nonostante di fronte alla sua avanzata età. Bloodwitch era comunque caduta all’indietro, ma si era rialzata altrettanto rapidamente prima di gettarsi nuovamente su di lui. Anomalie era rimasto fuori, osservando con grande interesse attraverso la finestra della camera, il modo con il quale Bloodwitch se la cavava. Non avrebbe voluto essere al posto del vecchio uomo, che spirò dopo una lenta agonia. I graffi ed i morsi si contavano a decine sul suo corpo, Bloodwitch non ci era andata chiaramente con mano leggera.
 
Quando raggiunse il suo ospite fuori, tutti i suoi vestiti erano ricolmi di sangue. Portava quella sera un bel corsetto blu chiaro, si era trasformato in viola. La sua cappa luccicava, talmente era imbevuta nella pozza di emoglobina nella quale il corpo del vecchio uomo stava annegando. Ed anche il suo perenne ciondolo, rappresentando una donna nuda dotata di un paio di ali sulla schiena, era irriconoscibile, talmente lo aveva trascinato fino alle viscere della sua vittima.


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